sabato 29 agosto 2009

14. Il buon governo

Chiudo questa sezione chiedendomi quale sia l’ideale del buon governo per la DD e la DR, anticipando e introducendo così quanto verrò a dire nelle successive due sezioni.

14.1. Il buon governo DD
La DD non propone un modello politico prestabilito, ma si limita a concentrare tutti i suoi sforzi nel creare buoni cittadini, convinta che i buoni cittadini daranno vita ad un buon governo e che il buon governo si potrà riconoscere e valutare misurando “in che modo esso tenda ad aumentare tra i cittadini le buone qualità” (MILL 1997a: 29). Il buon governo DD è, dunque, l’autogoverno del popolo che si realizza coi buoni cittadini. In esso sono presenti al massimo grado quei fattori (primi fra tutti la scuola, l’informazione e il diritto al Minimo), da cui dipende la formazione e la libertà dei cittadini, e al minimo grado quelli che annullano o schiacciano le persone, come i mastodontici apparati burocratici, dove si fa difficoltà ad individuare i responsabili degli atti e dove il cittadino comune può districarsi solo con l’aiuto di esperti, o i partiti, che chiedono ai cittadini di delegare il loro potere.

14.2. Il buon governo DR
Il buon governo DR ruota attorno ad un apparato burocratico e istituzionale ipertrofico e complesso (parlamento, partiti, sindacati, enti locali, imprese, associazioni, comunità, chiese, aziende, famiglie), ma non alle singole persone.