La salute, intesa nel suo senso più lato, può essere definita come una condizione di soddisfacimento dei bisogni della persona, tale da consentirne un ottimale funzionamento biologico e sociale. Una condizione di salute insufficiente si estrinseca in una quantità di disfunzioni che ineriscono tanto alla sfera organica quanto a quella sociale dell’individuo e che finiscono per comprometterne l’effettivo esercizio dei diritti. Di qui l’importanza del servizio sanitario di uno Stato, il cui livello qualitativo può essere utilizzato come la cartina di tornasole per misurare la democraticità di quello Stato.
9.1. La sanità DD: un servizio legato all’informazione
Un paese DD, proprio perché è fondato sulla persona, porrà la salute dei cittadini fra i suoi obiettivi primari. Concretamente, ciò vuol dire realizzare un Sistema Sanitario basato sull’informazione, nella convinzione che solo una Medicina informata offre sufficienti garanzie di serietà, efficacia ed economicità ed è in grado di proporsi come un valido strumento di democrazia. Più precisamente, la Medicina DD si fonda sull’osservazione empirica, sulla raccolta, elaborazione e diffusione di dati, ma anche sulla ricerca, e, di conseguenza, impone a tutto il personale sanitario l’obbligo legale di seguire un metodo di lavoro, le cui caratteristiche minime siano quelle di essere riproducibile da un altro operatore e computerizzabile. A meno che non vi siano denunce o condizioni di palesi irregolarità o danni alle persone, e fino a prova contraria, la CAPS di categoria giudicherà di pari livello tutti i metodi di lavoro e si limiterà a pretendere che ogni operatore sanitario raccolga informazioni sul proprio lavoro e invii periodicamente all’organizzazione di categoria (OC) un resoconto del metodo seguito e dei risultati conseguiti nell’esercizio della propria attività. L’OC si limiterà ad eseguire controlli casuali e a perseguire eventuali scorrettezze. Provvederà, inoltre, a rendere di pubblico dominio i suoi rilievi analitici, statistici e comparativi.
9.2. La sanità DR: un servizio legato al mercato
La Medicina DR segue più le regole del mercato che non quelle dell’informazione e, per conseguenza, bada più all’aspetto economico e commerciale che alla qualità e all’efficienza del servizio sanitario, e se qualcuno nutrisse qualche dubbio in proposito, probabilmente si ricrederà dopo aver letto di questa mia personale esperienza.
Nel 1993, dopo sedici anni di attività ospedaliera, riuscivo a mettere a punto una serie di schede per la raccolta di informazioni inerenti la nostra attività chirurgica. I dati venivano da me raccolti nel corso della normale attività di reparto e senza aggravio di tempi e di costi per la struttura. In pratica, io svolgevo lo stesso lavoro dei miei colleghi, ma impostato in modo informato. Dopo soli due anni, le informazioni da me così raccolte, in modo metodico, consentivano di rilevare alcuni errori (nelle nostre procedure e nell’impiego di farmaci e di materiali) che, se opportunamente corretti, ci avrebbero fatto risparmiare almeno 150 milioni di lire per anno, e senza danni per i pazienti, anzi, con vantaggio per gli stessi, che non dovevano essere sottoposti a trattamenti inutili e potenzialmente rischiosi.
Pensando al favorevole impatto che un’acquisizione del genere avrebbe potuto esercitare sul SSN, in un periodo di ristrettezze economiche e di tagli, provvedevo a diffondere la notizia a tutti i livelli possibili: ne ho parlato coi responsabili dell’Ospedale, dove lavoravo, e nei convegni medici, ho scritto sul Notiziario dell’Ordine dei Medici di Udine (giugno 1995) e sul Messaggero Veneto (17.7.95), ma senza esito alcuno. L’idea di un concreto risparmio economico reso possibile da una Medicina informata sembrava non interessare nessuno. Alla fine (21.4.97), decidevo di dimettermi dal lavoro e indirizzavo una lettera di motivazione ai massimi responsabili della sanità locale, e precisamente: al Direttore Generale, Dott. Paolo Basaglia, al Direttore Sanitario, Dott. Alessandrino Fanzutto, al Primario Ortopedico, Dott. Pietro Commessatti, all’Assessore Regionale, Dott. Elio Degano. Niente. Nessuno ha mai risposto. Nessuno si è mostrato interessato all’idea di una Medicina informata.
14. Il buon governo
15 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento